Quantcast
Channel: Cannella e Gelsomino
Viewing all 1223 articles
Browse latest View live

Biscotti "Squisiti"

$
0
0


Tra un mese saremo nel pieno delle festività natalizie: un periodo in cui i preparativi, sia a livello di addobbi, sia a livello di preparazione di dolci, dolcetti e quant'altro, fervono. Il ricordo di quello che avveniva a casa mia quando ero bambina, mi ha fatto decidere di dedicare alcuni post a quelli che erano i dolci tradizionali che si preparavano in ogni casa. Oggi vi parlerò dei "biscotti squisiti" (è proprio il loro nome) tipici della provincia di Ragusa: questi biscotti vanno bene per il the o per la colazione e quindi venivano preparati tutto l'anno, ma siccome il Natale doveva essere anche abbondanza e opulenza (caratteristiche proprie della  filosofia culinaria siciliana), non potevano certo mancare. La loro preparazione avveniva in contemporanea con il pane, quindi una volta la settimana; il motivo è semplice: quando si sfornava il pane, il forno a legna aveva la temperatura giusta per i biscotti.


Esistono tante varianti (ogni massaia aveva la sua); io ho seguito la ricetta di mia mamma che lei ricorda a memoria: 1 kg di farina 00 (in dialetto la chiamavano Maiorca), 4 uova, 300 g di zucchero, 250 g di strutto ( un tempo veniva usato al posto del burro, se volete potete sostituirlo), 1 bustina di lievito, un grosso pizzico di ammoniaca per dolci, buccia grattugiata di due limoni. Ho messo tutto nella planetaria (ho aggiunto anche la buccia grattugiata di una arancia) e ho fatto impastare.


L'impasto come vedete è bello compatto ma morbido.


Questo è un vero reperto: è la macchina che usava mia mamma, il robot da cucina delle nonne! Usarla evoca tanti ricordi: mi sembra quasi di risentire il vociare di noi bambini che volevamo girare la manovella e l'attesa dei biscotti da sgranocchiare appena sfornati.


Le bocchette di questa macchina sono state realizzate da un lattoniere ("Ninu u lantirnaru", un mito a Scicli).


Vanno tagliati della lunghezza di 10 cm circa, ma la forma tradizionale è quella ad s.


Metteteli su una placca da forno rivestita di carta e infornate a 200° per circa 15 minuti, fino a quando saranno dorati.


Fateli raffreddare e conservateli in una scatola chiusa in modo che mantengano la loro fragranza.


Se vogliamo arricchire ulteriormente il biscotto decoriamolo con del cioccolato fondente fuso o intingiamone una estremità: vi assicuro che finiranno in un battibaleno!


Fatemi sapere: se hanno dato loro questo nome ci deve essere un motivo!

Con questa ricetta partecipo al contest di Una Fetta Di Paradiso "Voglia Di Piccolo”



Biscotti della tradizione natalizia: i "bastardi"

$
0
0

Non conosco l'origine di questo nome, suppongo sia dovuta al fatto che, rispetto ai più pregiati biscotti di mandorla, questi, tra gli ingredienti prevedono anche la farina, per cui meno ricercati. Venivano preparati prima delle feste natalizie insieme ad altri tipi di biscotti che via via vi farò conoscere. Vi assicuro che il loro gusto non ha niente da invidiare ai loro parenti più nobili, anzi io li preferisco perché meno stucchevoli. Mescolate 500 g di mandorle tritate, 500 g di farina 00, 200 g di zucchero.



Aggiungete due uova intere, una bella cucchiaiata di miele, cannella in polvere, vaniglia, scorza di limone grattugiata, una noce di burro o strutto e una bustina di lievito per dolci.


Otterrete un impasto morbido dal quale ricaverete delle palline grandi come una noce; appoggiatele da un lato su zucchero e codette colorate. Nel mio caso invece ho usato zucchero e pistacchio di Bronte macinato.


Posizionate i biscottini su carta da forno e infornate a 180° per una decina di minuti: capirete che sono cotti dal profumo che si spanderà per casa.


Ottimi con il tè, a colazione e come antidepressivo naturale.

Biscotti di mandorle "I viscotta ricci"

$
0
0

Restando sempre in tema di tradizioni, natalizie in particolare, su una tavola siciliana non mancheranno mai i biscotti di mandorla: a Scicli li chiamiamo "viscotta ricci" per via della forma "riccia" appunto. Sono i biscotti più preziosi della nostra pasticceria, per via del valore della materia prima, la mandorla, protagonista nell'ambito dei dolci dell'isola. Al tempo dei miei nonni e anche dei miei genitori erano i biscotti dei matrimoni: si preparavano in casa in quantità enormi e venivano offerti agli invitati che ne facevano incetta. Ci sono diverse varianti della ricetta, arricchite da ingredienti vari, perchè a noi piace la ricchezza di colori oltre che di sapori.


Cominciamo dalla ricetta base: 500 g di mandorle private della buccia, 400 g di zucchero, un bel cucchiaio di miele d'arancio, due albumi semimontati (circa), buccia di limone grattugiata. Frullate le mandorle insieme allo zucchero senza farle scaldare troppo, altrimenti rilasciano tutto il loro olio (conviene che siano ben fredde).


Unite quindi il miele e la buccia grattugiata di un limone.



Impastate quindi con l'albume aggiungendolo a poco a poco: dipende dall'umidità delle mandorle quello che può essere necessario; bisogna ottenere un impasto sodo e compatto.


Avvolgete l'impasto in una pellicola e fate riposare in frigo per un'ora circa.


Con queste due bocchette artigianali, si formano i biscotti: io spingo l'impasto con il pollice direttamente sulla placca da forno; non conviene usare un sac à poche perchè si spaccherebbe.


Decoro i biscottini con ciliege candite e con pistacchi di Bronte interi; alcuni li lascio a bastoncino e li spolvero con zucchero semolato.


Variante alla carruba: invece del miele due cucchiai di sciroppo di carruba (ricetta) e 50 g di farina di carruba; si impastano gli ingredienti e come al solito si fa riposare in frigo l'impasto.


Ecco il colore che assume.


Completo i biscottini con una mandorla intera.


Variante al pistacchio: unisco 300 g di mandorle e 200 g di pistacchi e frullo insieme allo zucchero, oppure unisco a 500 g di mandorle un cucchiaio di pasta di pistacchio (che è molto concentrata).


Ecco il colore che assumerà: come vedete non è quel verde brillante che si vede in certe pasticcerie, indice di uso di coloranti).


Formo delle palline con l'impasto e le passo sulla granella di pistacchio.


Un'altra variante è quella al mandarino: potremmo usare dell'essenza di mandarino, io invece ho aggiunto all'impasto base, al posto del miele, una bella cucchiaiata della mia marmellata di mandarini e kumquat (ricetta). Le scorzette che si incontrano quando li gustiamo danno una nota di fresca golosità al biscotto.


Ecco come si presenta.   


Formo anche con questo delle palline che rotolerò nello zucchero a velo. Si infornano per 10 minuti al massimo a 180°: non devono scurirsi. Quando si escono dal forno, bisogna lasciarli raffreddare prima di toglierli dalla teglia.



E adesso, mettetevi comodi e gustateveli insieme ad un buon passito di Pantelleria. Buone feste!

Con questa ricetta partecipo ai contest:






"Lolli che favi"

$
0
0

Fa freddo e niente di meglio può scaldare le nostre tavole che un piatto caldo e nutriente: oggi vi propongo un piatto tipico di Modica, i "lolli che favi" (non saprei come tradurlo), una pasta fatta in casa abbinata con le fave cottoie modicane.


E' importante la materia prima: queste fave sono particolari non solo per il sapore ma per la facilità con la quale cuociono, avendo la buccia particolarmente tenera. Io le preparerò togliendo la buccia perchè voglio realizzare il "macco": qualcuno pensa che sia un frullato di fave, ma non è così. Ora vi spiego.


Per fare il "macco" mia nonna prima "pizzicava" le fave secche e poi toglieva la buccia: a me questa operazione risulta difficoltosa, per cui ho utilizzato un trucco. Metto le fave a bagno in acqua fredda per alcune ore, la buccia diventa morbisissima e toglierla è un gioco.


Ecco il risultato! Ora faccio rosolare in olio extravergine d'oliva una cipolla, del sedano, della carota tritati finemente, aggiungo le fave e infine copro d'acqua, Faccio cuocere fino a quando si sono trasformate in una bella crema.


Ecco è pronto! Ora dobbiamo preparare i "lolli".


Impastare della semola di grano duro con acqua fredda per ottenere un impasto sodo ed elastico.


Ricavare dei rotolini di 4/5 cm di lunghezza e cavarli con le dita per ottenere dei grossi gnocchi.


Questa è la particolarità: Venivano chiamati anche manici di falce, proprio per la loro grandezza.


Cuoceteli dentro il macco per una decina di minuti e serviteli aggiungendo dell'olio extravergine a crudo: se riuscite a trovarlo potete aromatizzare con del finocchietto selvatico:


Buon appetito!









Biscotti della tradizione:Rame di Napoli

$
0
0

Oggi vi propongo dei biscotti che adoro, tipici della tradizione catanese, la cui preparazione ho appreso nel periodo in cui ho abitato da quelle parti. Si chiamano Rame di Napoli molto probabilmente in riferimento ad una moneta coniata al tempo del regno delle due Sicilie; si preparavano in occasione della Festa dei Morti ma ormai si trovano sempre. Mi piacciono perchè sono speziati, morbidi e la loro copertura li rende unici.


 Mettete nella planetaria 500 g di farina 00, 200 g di zucchero, 70 g di cacao amaro, un cucchiaio colmo di cannella e 10 chiodi di garofano frullati (vi conviene frullarli con una cucchiaiata dello zucchero della ricetta), vaniglia, una bustina di lievito per dolci.


In un pentolino fate sciogliere 100 g di burro, 100 g di miele d'arancio, un cucchiaio di marmellata (ho usato quella di albicocche ma va bene anche d'arancia).


Aggiungete alle polveri e amalgamate unendo poco a poco 250 ml circa di latte: otterrete un impasto colloso.



Aiutandovi con un cucchiaio formate dei piccoli mucchietti (grandi come una noce) sulla carta da forno distanziandoli tra loro perchè si gonfiano in cottura.


Infornate a 180° per 15 minuti e tirateli fuori per farli raffreddare.


Quando sono freddi infilzandoli con una forchettina, intingete la calotta nel cioccolato fondente fuso e poneteli ad asciugare sempre sulla carta-forno. Cospargete il cioccolato con pistacchi in granella oppure con mandorle tostate tritate.



Gustateli insieme ad una bella tazza di tè o ad una cioccolata calda! 


Ravioli di zucca

$
0
0
 

Questi ravioli sono delicati, leggeri e nello stesso tempo molto particolari: vale la pena  dedicare una domenica mattina per prepararli e per deliziare i vostri commensali, compresi quelli che disdegnano la zucca (sperimentato!).


Per il ripieno schiacciare una patata lessa insieme a 200 g di zucca cotta in forno (per non essere troppo acquosa); salare, pepare.


Aggiungere 100 g di parmigiano e amalgamare bene.


Per la sfoglia, per 4 persone ho utilizzato 300 g di semola, 1 uovo e zucca frullata (sempre quella che prima abbiamo cotto al forno) quanto basta per ottenere un impasto sodo. In questo modo teniamo basso il contenuto di uova e otteniamo lo stesso una sfoglia di un bel colore giallo. Ho provato ad impastarla anche solo con la zucca e viene bene lo stesso! (naturalmente solo se usate semola di grano duro e non farina 00)


Sistemate il ripieno con un cucchiaino sulla sfoglia e "confezionate" i ravioli usando l'apposito attrezzo.


Tuffateli in acqua bollente salata e conditeli semplicemente con burro fuso e salvia, spolverandoli abbondantemente di parmigiano. Meravigliosi!








Il torrone di sesamo: la cubaita

$
0
0

Non è Natale se non c'è lei , la cubaita o ghigghiulena come la chiamano i modicani. In ogni casa è un rito: dalla mondatura dei semi di sesamo alla lavorazione vera e propria che richiede, a casa mia,  il contributo maschile, in quanto necessitano buoni muscoli per rimestare il tutto. I semi di sesamo vanno prima ripuliti dei corpi estranei, quindi lavati con l'apposito setaccio, infine messi ad asciugare al sole.


Gli ingredienti sono pochi e semplici: 1 kg di sesamo, 500 g di mandorle spellate, 750 g di zucchero, 750 g di miele ( io ho usato quello di satra, tipico degli iblei), buccia d'arancia grattugiata o a listarelle, cannella.


Si fanno sciogliere lo zucchero e il miele sul fuoco in una pentola d'alluminio. 


Quando il tutto bolle versare a piccole manciate il sesamo con le mandorle mescolando in continuazione. Qui comincia il bello: è tutto un girare lentamente, lentamente fino a quando, prendendo una mandorla e spaccandola a metà, avrà assunto un bel colore ramato: ci siamo!


Prima di tirarla via dal fuoco aggiungere gli aromi, buccia d'arancia e cannella; preparare quindi una spianatoia leggermente inumidita.


Versare il composto sulla spianatoia cercando di dare una prima approssimativa livellata.


Aiutandovi con un mattarello, spianare l'impasto; potete farlo anche con un limone intero: gli olii essenziali della sua buccia si trasferiranno sul dolce conferendo profumo e lucentezza al dolce.


Tagliare quindi delle strisce prima che si raffreddi, altrimenti avrete bisogno del martello pneumatico.


Ricavate delle losanghe e fate completare il raffreddamento.


Ce n'è per tutti!

Stinco alla birra con contorno di zucca spinosa in pastella profumata allo zenzero

$
0
0


Può costituire benissimo un secondo per i pranzi delle feste: è un piatto economico ma ricco di sapore e anche il contorno è un'alternativa sfiziosa.


Calcolate che uno stinco va bene per due persone; fateli rosolare con olio extravergine d'oliva e gli aromi che preferite. Io ho messo cipolla e timo, sale e pepe. Quindi ho aggiunto un litro di birra (a me piace quella rossa, ma va bene qualsiasi birra). Mettete il coperchio e fate cuocere a fuoco lento per un'ora circa, togliete il coperchio e fate ridurre il liquido di cottura. Questa cottura può avvenire anche in forno: ricordatevi però che per la prima parte la teglia sarà coperta di un foglio di alluminio per non fare seccare troppo la carne.
Come contorno possono andar bene delle patate al forno o delle verdure; io ho voluto dare un tocco sfizioso al piatto preparando queste rondelle di zucca spinosa con una pastella allo zenzero.


Sbucciate la zucca e sbollentate le fettine tagliate a rondelle per qualche minuto. Fate raffreddare. Preparate una pastella con un uovo, sale, un cucchiaino di zenzero in polvere, tre cucchiai di farina 00 e quanto basta di acqua frizzante per ottenere una pastella fluida.


Immergete le fette di zucca nella pastella e friggete in olio d' arachide.


Togliete l'unto in eccesso con carta da cucina e servite.




Buon appetito!


Rotolo di pancetta agli aromi

$
0
0

Altro suggerimento per i menù delle feste: spesso compriamo la porchetta già pronta, ma vi assicuro che preparare qualcosa di simile in casa  da' una soddisfazione enorme, soprattutto perchè siamo sicuri della bontà degli ingredienti che utilizziamo. Si può, anzi si deve, preparare il giorno prima e questo è molto positivo quando si deve pensare ad un pranzo importante.


Fatevi disossare dal macellaio un bel pezzo di pancetta di maiale e fatela aprire a libro: il peso di quella che vedete e circa 3 kg.


Salatela ( io uso il mio sale aromatico vedi ricetta);


preparate un trito di tutte le erbe aromatiche che trovate (erba cipollina, salvia, rosmarino, timo);


aggiungete degli spicchi d'aglio tritati (la quantità dipenderà dal vostro gusto);


spalmate il trito aromatico sulla carne massaggiandola bene in modo che gli odori penetrino in profondità.


Continuate a massaggiare con della senape.


Adesso ricoprite la carne con fettine di mela tagliate sottilmente con tutta la buccia.


Arrotolate e legate con spago da cucina.


Bucherellate la parte con la cotenna con la punta del coltello e infilate chiodi di garofano, rosmarino, foglie di mirto; salate e pepate anche la parte esterna.


Mettete il rotolo in una teglia con pochissimo olio extravergine e infornate a 180° coprendo con alluminio. Dopo un'ora di cottura bagnate con abbondante vino rosso e continuate con la cottura per altre due ore, sempre a bassa temperatura e sempre coprendo con l'alluminio. Per una mezz'ora infine, togliete la carta d'alluminio e fate dorare la superficie, ricordandovi di bagnare la carne con il liquido di cottura. Quello che vedete è il risultato a fine cottura (io ho utilizzato un forno a legna).


Fate raffreddare la pancetta e infine tagliatela a fette (quando è fredda le fette risultano regolari e non si sfaldano). Sistematela in una pirofila da forno, con il suo fondo di cottura e riscaldate in forno prima di servire. Si scioglie in bocca!









I biscotti natalizi a Scicli: i"iadduzzi"

$
0
0

Alla riscoperta di antiche ricette: questi biscotti molto particolari fanno parte del patrimonio gastromico di Scicli. Sono tipici del periodo natalizio e anche se ormai alcune pasticcerie della città li propongono tutto l'anno, nella preparazione casalinga va scemando la tradizione, probabilmente per la laboriosità del procedimento e per scarsa voglia da parte dei giovani di preparare i biscotti in casa. Per non rischiare di perdere questo prezioso patrimonio ho attinto alla memoria di mia mamma perchè purtroppo le ricette di una volta non sono codificate: ho trovato alcune ricette antiche in un testo del dott. Portelli che anni fa ha svolto una ricerca tra gli anziani del paese ("Il gusto e i sapori" sulle tracce della cucina di Scicli e dintorni dall'800 ad oggi). Questi biscotti si chiamano "iadduzzi" cioè galletti: seguitemi nella preparazione.


Ingredienti per il ripieno: 1 kg di miele (ho usato quello tipico del mio territorio, cioè quello di carrubo), 300 g di farina, 400 g di acqua, scorza d'arancia, cannella, a piacere 200 g di mandorle.


Fare sciogliere il miele con l'acqua sul fuoco;


Aggiungere gradualmente la farina setacciata continuando a mescolare sempre a fuoco lento.


Aggiungere la scorza d'arancia e la cannella. 


Quando il composto avrà raggiunto la consistenza semi-gommosa mettetelo su un piatto a raffreddare.


Per la pasta esterna dei biscotti impastare 500 g di farina 00, 2 uova, 50 g di strutto, un pizzico di sale, vino bianco q.b. se l'impasto risultasse duro. Fate riposare la pasta altrimenti risulterà difficile stenderla.


Quando il ripieno sarà freddo, mettetelo su una spianatoia e formate tanti rotolini.


Tirate una sfoglia sottilissima e tagliatela a strisce di una larghezza tale da avvolgere il rotolino di miele.


Tagliate ogni biscotto della lunghezza di 10 cm circa praticando del taglietti alle estremità e piegandoli ad esse.


Sistemateli su una teglia e infornate a 180° per 10 minuti circa.


Sfornateli e fateli raffreddare.


Preparate la glassa di copertura (in dialetto "marmara") con zucchero a velo, albume d'uovo e qualche goccia di succo di limone.


Ricoprite i biscotti con la glassa alcuni interamente alcuni con dei ghirigori.


Dai ricordi di mio padre ho appreso che la copertura veniva ulteriormente decorata con dei colori alimentari spalmati con una penna di gallina per simulare probabilmente la cresta del gallo. Ho cercato di dar vita ai suoi ricordi dando qualche pennellata di rosso sulla glassa.


Ed eccoli pronti: Buone Feste con "i iadduzzi" di Scicli!



La cena della vigilia a Scicli:"a 'nfigghiulata"

$
0
0

Oggi comincio a darvi un assaggio di quello che si troverà sulle tavole delle famiglie ragusane la Vigilia di Natale. Da noi in Sicilia tutte le festività rappresentano un tour de force a tavola: varietà e soprattutto quantità. Protagonisti della cena della Vigilia sono i "pastizzi" , prodotti da forno con i ripieni più svariati. Per dire la verità, anticamente erano a base di verdure (cavolfiore, bietole selvatiche, spinaci, topinambours, ..), oggi invece si preparano anche le "'mpanate" ripiene di carne che erano più tradizionalmente preparate a Pasqua: si sa infatti che, da noi, abundare melius quam deficere!
La ricetta che vi presento è la "'nfigghiulata":


il ripieno è a base di ricotta vaccina e salsiccia, alcuni la fanno con ricotta e riso; amalgamare la ricotta con la salsiccia sbriciolata, un uovo (per 250 g di ricotta) e un po' d'olio extravergine d'oliva.


Per la sfoglia impastate della semola di grano duro con acqua tiepida salata, un pizzico di lievito di birra e olio extravergine o una noce di strutto. Qualcuno si chiederà:-E le quantità? Per darvi un'idea delle "nostre quantità" io e mia mamma impastiamo 5 kg di farina! Fate un po' voi: in genere per tre di queste focacce bastano 500 g di semola. Fate riposare l'impasto per una mezz'oretta e tirate una sfoglia a forma di disco dello spessore di mezzo cm.


Spalmate il ripieno su metà della sfoglia.


Richiudete sovrapponendo l'altra metà e sigillate i bordi con il nostro classico "miliddu". Praticate con un coltello un taglio a croce al centro, altrimenti la ricotta, gonfiandosi in cottura, farebbe aprire la focaccia. Spalmate la superficie di olio d'oliva o uovo sbattuto e infornate a 180° per mezz'ora circa.


Eccole appena sfornate: ora scusate, ma ho da fare!





La cena della Vigilia: "u pastizzu"

$
0
0
                                   

Tra i prodotti da forno che faranno la loro parte sulla tavola della vigilia, un protagonista è il "pastizzu ri ciurietti" (a Scicli) o la "buccaturedda ri ciurietti" ( a Modica). 


Per la pasta gli ingredienti sono la semola di grano duro, l'olio d'oliva o la sugna ( io li metto tutti e due perchè la sfoglia risulta molto più friabile), sale, acqua tiepida e un pizzico di lievito di birra. Realizzate un impasto compatto e liscio ( lavoro di polsi).


Intanto si prepara il ripieno della focaccia: in una padella fate tostare del pangrattato con olio, sale e peperoncino; con questa "muddica atturrata" andremo a condire il cavolfiore sbollentato insieme a qualche spiccio d'aglio tritato finemente e a pezzetti di pomodorini secchi. Qualche variante prevede anche pezzetti di cotiche cotte nel sugo o di salsiccia. Mescoliamo bene.


Tiriamo col mattarello una sfoglia non troppo sottile, altrimenti con il peso del ripieno si romperebbe. Distribuite su metà della sfoglia un po' di pangrattato e sistemate il ripieno.


 Irrorate con olio extravergine d'oliva e richiudete i bordi  a semicerchio.


 La chiusura tipica prevede " u miliddu ", questa specie di trecciolina che caratterizza le nostre focacce. Infornate in forno ben caldo almeno a 200° per almeno 45 minuti, meglio se potete disporre di un forno a legna.


Ed ecco è pronto, il profumo è inconfondibile: buon appetito!



Le "mpanate" : cena della vigilia a Scicli

$
0
0

Oggi è la volta della "mpanata", la regina delle portate sulla tavola della Vigilia degli sciclitani; il ripieno può essere diversificato a seconda dei gusti di ogni famiglia: di pollo, di tacchino, di vitello, di seppie, di baccalà, di pesce palombo, ecc.). Mi voglio soffermare in particolare però sui metodi di preparazione tradizionali, direi quasi "antichi" ormai, e sugli strumenti per la panificazione che oggi si vedono solo nei musei della civiltà contadina. Come in tutte le feste siciliane la preparazione del banchetto coinvolge tutta la famiglia e dura parecchio tempo, proprio per la ricchezza e l'abbondanza degli ingredienti.


Vi presento gli attrezzi del mestiere di una volta: (partendo da sinistra) "u scanaturi", " u sbriuni", "u lasagnaturi", "a sbriula"; vediamoli all'opera!


La pasta per le "mpanate" si impasta con semola di grano duro, sale, acqua tiepida, mezzo panetto di lievito (in 5 kg di farina), 100 g di strutto. Dopo aver fatto la classica fontana si impasta il tutto sulla "sbriula" e si sistema al centro.


Si inserisce quindi "u sbriuni" che come una leva schiaccia l'impasto ("u pastuni"), mentre una persona seduta a cavalcioni sulla parte più stretta lo fa roteare sul piano. Chi aziona la leva si dice che "scanìa", mentre chi sta seduto "mina". 


Questo è il risultato dopo una bella energica "scaniata": si lascia riposare per un po' perchè lieviti.


E adesso comincia la farcitura: con il "lasagnaturi" stendiamo  una porzione di pasta a forma circolare dello spessore di mezzo cm. Formiamo una specie di cestino pizzicando i bordi e rialzandoli. Facciamo un primo strato di pangrattato abbrustolito, poi sistemiamo delle fette di patate.


Mettiamo successivamente uno strato di riso cotto molto al dente e condito con il sugo.


Aggiungiamo la carne che abbiamo scelto tagliata a piccoli pezzi, condita con sale, pepe, aglio e prezzemolo tritato. Rimettiamo uno strato di riso e infine di nuovo del pangrattato. Completiamo con dell'olio extravergine d'oliva.


Chiudiamo con un altro disco di pasta e sigilliamo con il "milu" questa trecciolina con cui si chiudono da noi tutte le focacce.


Si possono fare anche a mezza luna, più piccole ( questa ad esempio è di pollo).


Intanto che si allunga la serie delle "mpanate", si stende un velo d'olio con le mani sulla superficie.


Qualcuno si occupa del forno: quando l'esperienza fa capire che  ha raggiunto la giusta temperatura, si procede ad infornare.


Per fortuna ci sono entrate tutte! 


Dopo un'oretta si sforna tutto questo ben di Dio:


Si coprono con una tovaglia e poi una coperta in modo che si mantengano calde e anche perchè si ammorbidisca l'involucro esterno che adesso sarebbe molto croccante. 
Buon Natale a tutti!


Torta con crema di ricotta e cioccolato

$
0
0

La torta che vi voglio proporre, anche se è tradizione della mia famiglia, non è "il dolce di Natale" per eccellenza; in realtà nella Sicilia sud-orientale i dolci natalizi sono la cubaita, i mustazzola, i iadduzzi, i parmetti, i cardinali, u turruni,... Purtroppo la globalizzazione e l'omologazione a cui la pubblicità televisiva ci costringe ha fatto sì che pandoro e panettone prendessero il posto d'onore sulle tavole natalizie siciliane. Non è campanilismo il mio, ma piuttosto il desiderio di non far perdere ciò che rappresenta le nostre radici culturali in nome di una presunta modernità, a tutto vantaggio del saper mangiare con gusto.. Per cui lancio la sfida al panettone con questa sicilianissima torta.


Montare  5 chiare a neve  e 5 tuorli con 125g di zucchero, un pizzico di sale e 5 cucchiai di acqua bollente separatamente.


Aggiungere 150 g di farina 00, 100 g di amido di frumento e una bustina di lievito. Mescolare delicatamente per non far smontare le uova e versare in una teglia imburrata e infarinata. Infornare per 30 minuti a 180°.


Sfornate, fate raffreddare e intanto preparate la bagna e la crema.


Fare bollire acqua zuccherata con buccia di limone e aggiungete, quando lo zucchero si sarà sciolto un bicchierino di limoncello.


Amalgamate 500 g di ricotta con 150 g di zucchero in modo che diventi liscia e senza grumi.


Intanto montate 500 ml di panna, metà della quale andrà incorporata alla crema di ricotta; aggiungete quindi buccia grattugiata di limone e gocce di cioccolato fondente.


Tagliate il pan di Spagna a fettine regolari e sottili con cui andrete a foderare il fondo di una tortiera rivestita di pellicola ( ci faciliterà l'estrazione del dolce); bagnate con la bagna .




Fate uno strato di crema, ricoprite con altre fette di pan di Spagna e così via; il numero degli strati sarà a vostra discrezione. Mettete in frigo per un paio d'ore.


Per la farcitura sciogliete 250 g di cioccolato fondente a bagnomaria con un cucchiaio di Nutella.


Spalmate la panna restante sulla torta e livellate bene con una spatola.


Versate il cioccolato fuso su una superficie fredda ( io ho usato una lastra di granito, ma va bene anche il fondo di una teglia d'acciaio rovesciata). Fate rapprendere qualche minuto e con una spatola raschiate tanti riccioli di cioccolato che andrete a distribuire disordinatamente sul dolce.

                                  

Se volete usare meno cioccolato potete decorarla in quest'altro modo ( io l'ho fatta così per il mio piccolo)










Dessert veloci per le feste

$
0
0
                                 

Avete ospiti in più all'improvviso oppure dovete preparare il dolce per il pranzo di Natale e vi è rimasto poco tempo? Una proposta veloce e soddisfacente: basta avere nel frigo della panna da montare, del cioccolato e qualche altro ingrediente e il gioco è fatto!


Primo suggerimento: montate la panna e dividetela i 4 parti. Aggiungete un cucchiaino di pasta di pistacchio ad una parte di panna, mettetela in un sac à poche e riempite dei cestini monoporzione. Decorate con granella di pistacchio.


Secondo suggerimento: mettete la panna direttamente nei cestini e guarnitela con amarena Fabbri e un cucchiaino del suo sciroppo.


Terza variante: unite alla panna del caffè liofilizzato oppure una crema di caffè fatta con del caffè espresso zuccherato e addensato con la maizena. Decorate con cacao amaro.


Questa quarta versione va fatta in due tempi: bisogna prepararsi prima i cestini di cioccolato rivestendo del pirottini di carta con cioccolato fondente fuso. Quando si saranno solidificati riempirli di panna e decorarli con granella di mandorla tostata.


Per tutti e per tutti i gusti, anche per gli intolleranti al glutine!




Vellutata di verdure bicolore

$
0
0

Ora abbiamo bisogno di staccare un po' dall'abbondanza e dalla ricchezza delle tavole festive: ho provato questa vellutata di verdure che è proprio quello che ci vuole in una fredda giornata di pioggia.


Ho preso una bella fetta di zucca, l'ho tagliata a pezzettoni, l'ho fatta rosolare in un tegame con mezzo cipollotto, una piccola patata anch'essa a pezzi e dell'olio extravergine. Ho allungato con due mestoli di brodo vegetale e ho fatto cuocere per venti minuti.


Intanto in un altro tegame ho fatto rosolare due bei cavoli siciliani tagliati a pezzi con uno spicchio d'aglio, olio extravergine e una piccola patata ( la patata serve ad addensare un po' le vellutate). Ho aggiunto anche in questa il brodo vegetale. Dopo la cottura delle vellutate, le ho frullato entrambe con un mixer. ho regolato di sale, ho aggiunto del parmigiano a quella di zucca e del pepe nero a quella di cavolo.


Le ho versate nelle ciotole di coccio, giocando un po' con i loro bellissimi colori! Da consumare con dei crostini caldi di pane, a piacere dei cubetti di ragusano e dell'olio extravergine d'oliva a crudo!



I dolci della tradizione:"i parmetti"

$
0
0

Ho già parlato del rito della preparazione dei biscotti per le feste in tutte le case del mio paese, Scicli, tradizione che nel tempo è andata via via scemando, a tal punto che alcune ricette si sono  perse per strada. Oggi vi mostrerò come si preparano "i parmetti", dei biscottini di mandorla ripieni che costituivano una delle varianti dei biscotti a base di mandorla di cui la nostra pasticceria è ricca.




Ingredienti: 1 kg di mandorle pelate e tritate, 1 kg di zucchero (quello che vedete nella foto è stato aromatizzato con bacche di vaniglia), 1 kg di farina 00, 3 uova, cannella, 1 bustina di lievito. (riducete le dosi nel caso vogliate preparare meno biscotti).


 Impastate tutti gli ingredienti e fate riposare, giusto il tempo di preparare il ripieno.



Il ripieno dei biscotti è sempre a base di mandorle e zucchero, aromatizzato con vari sapori: per i miei biscotti oggi io ho preparato due ripieni: uno con mandorle, zucchero e scorza di cedro candita (potete usare altri canditi o marmellata di arancia) e uno aggiungendo della polvere di caffè macinata molto finemente.


Stendo l'impasto con il mattarello e distribuisco i ripieni come se dovessi fare dei ravioli.


Sistemo un'altra sfoglia di impasto sopra i mucchietti e con uno stampino li sigillo.


Metto i biscotti sulla teglia e inforno a 180° fino a quando saranno leggermente dorati (non devono scurirsi). Li ho differenziati nella forma in base al ripieno.


Eccoli appena sfornati: faccio raffreddare e intanto preparo una glassa con zucchero a velo, albume e qualche goccia di succo di limone.


La spalmo sui biscotti e faccio solidificare.


E adesso mi concedo un tè o una bella cioccolata calda insieme ai miei biscotti super golosi, contenta di aver salvato una antica ricetta dall'oblio!


Antipasti mediterranei per il Cenone

$
0
0
Si avvicina la fine dell'anno e magari abbiamo fatto la scelta di festeggiarlo in casa con i nostri amici. Cosa prepariamo? Di seguito vi propongo delle idee semplici, gustose e in grado di accontentare un po' tutti i gusti.
ANTIPASTI CON CARNE


 SPIRALI DI SFOGLIA 
Ricetta stuzzicante, facilissima e veloce da preparare: la trovi  qui.


ARANCINI
Da noi in Sicilia non possono mancare! Nel caso di un buffet vi consiglio di prepararle piccoline e a forma sferica (è più veloce).  Potete prepararle il giorno prima, tenerle in frigo e friggerle prima di cena oppure friggerle in anticipo e scaldarle poi con il forno a microonde. La ricetta è qui.


GIRANDOLE DI RICOTTA E SALSICCIA
Anche queste girelle non presentano difficoltà e hanno tempi di preparazione relativamente brevi. Vedi la ricetta.


ANTIPASTI CON PESCE


POLPETTINE DI BACCALA'
Per gli amanti del pesce una ricettina veramente sfiziosa: questi bocconcini piaceranno a tutti: vedi ricetta.


INSALATA DI GAMBERI E POMPELMO ROSA
Tempi velocissimi per un risultato da gourmet: qui trovi la ricetta.


ANTIPASTI CON VERDURE


COUSCOUS VEGETARIANO
E' un antipasto leggero i cui ingredienti si possono variare a piacere: potete arricchirlo di crostacei oppure di cubetti di salumi e formaggi. Già così vi assicuro è buonissimo! ricetta



INSALATA DI MELE VERDI E SEDANO
Fresca, croccante e leggera ma soprattutto facile da preparare in anticipo. Conditela però solo prima di presentarle altrimenti perde la croccantezza. vedi ricetta

 E SE CI SONO BAMBINI... non possono mancare


PIZZETTE MORBIDE
Piacciono tantissimo ai bambini che non amano piatti elaborati: l'impasto particolare di queste pizzette le rende morbidissime! Conditele con ciò che più piace ai vostri bimbi. Attenzione vanno a ruba anche tra gli adulti! trovi la ricetta qui

Spero di avervi dato qualche buona dritta: Buon Cenone e soprattutto Buon Anno!

Linguine alle alici

$
0
0


 La prima ricetta dell'anno è all'insegna della semplicità sia dei sapori sia della preparazione: profumo mediterraneo e matrimonio felice tra mare e campagna.
Ingredienti: linguine, alici fresche, pomodorini, pangrattato tostato, qualche fogliolina di timo, aglio, olio extravergine d'oliva.


Fate rosolare le alici diliscate con l'olio e uno spicchio d'aglio; aggiungete qualche pomodorino a pezzetti, salate e se vi piace aggiungete del peperoncino. Intanto fate tostare in una padella il pangrattato con un po' d'olio. Cuocete le linguine al dente, saltatele nella padella e quando impiattate completate con il pangrattato e il timo fresco.


Buon appetito!


Zuccherini digestivi

$
0
0

La mia proposta di oggi è l'alternativa sorprendente al solito digestivo o amaro alla fine di un pranzo o di una cena in compagnia. Ho provato queste zollette esplosive qualche anno fa, durante un mio soggiorno a L'Aquila: andavamo in un ristorantino che si trovava in un paesino arroccato, S. Pio delle Camere, e alla fine della cena arrivava il cameriere con un carrello in cui erano posizionati vari barattolini pieni di zollette di zucchero diversamente aromatizzate. Ogni volta era una piacevole sorpresa. Da allora li preparo anche io e quando siamo in compagnia tra amici, li propongo a fine pasto.
Servono: alcool per liquori, scorzette di limoni appena raccolti, scorzette di mandarino, stecca di cannella, violette, zollette di zucchero. Potete scegliere come aroma tutto ciò che vi piace: chicchi di caffè, chiodi di garofano, baccello di vaniglia, rose, gelsomino, piccoli frutti, ecc.


1) Prima versione: zollette al limone
Con un coltellino affilato sbucciare un limone senza intaccare la parte bianca. Tagliare a striscioline le scorze.


Sistemare in un barattolino di vetro a strati le zollette e le scorzette; quindi ricoprire tutto di alcool puro. Chiudere il barattolo.



2) Seconda versione: zollette al mandarino e cannella
Fare la stessa operazione con dei mandarini non molto maturi ( hanno la buccia più dura); sistemare le zollette alternandole alle scorze di mandarino e inserire mezza stecca di cannella. Chiudere il barattolo dopo averlo riempito con l'alcool.


3) Terza versione: zollette alla viola
Io adoro i fiori e utilizzo quelli eduli molto spesso: ho raccolto delle violette, tolgo gli steli, le lavo e metto le corolle ad asciugare su un foglio di carta da cucina.



Riempio un altro vasetto con zollette, violette e alcool. Ora sistemo i barattoli in un luogo buio e aspetto almeno un mese.


Provatele: ci sono dentro il fuoco, il gusto e i colori della natura!




Viewing all 1223 articles
Browse latest View live